Da sempre sono stata affascinata dalla femminilità androgina del dandy. Icona di bellezza e sensualità è la modella Linda Evangelista. Indimenticabile è la foto scattata negli anni ’90 da Peter Lindbergh, dove ritrae la modella con un taglio di capelli corto, una semplice camicia bianca e un jeans. Una foto semplice ma che sprigiona una sensualità unica.
Anche le attrici Natalie Portman e Keira Knightley, sono due esempi di donna delle quali apprezzo l’estetica. Per interpretare al meglio i ruoli a loro affidati hanno dato un taglio netto alla loro chioma, addirittura rasandola. Il risultato è quello di due bellissime donne, sensuali ed emozionanti.
Infine, un’altra icona dello stile androgino è l’attrice Tilda Swinton con il suo corto capello biondo e il suo stile è la donna che più rispecchia l’idea di donna androgina: affascinante e sensuale anche quando indossa un completo con giacca doppiopetto dal taglio decisamente maschile.
Sei affascinata dalla moda dandy?
Il mito dell’androgino, del dandy, è vecchio quanto il mondo o almeno quanto la mitologia classica. L’ambivalenza maschile-femminile, intesa come unione degli opposti, ha affascinato per secoli artisti e pensatori: era dunque inevitabile che prima o poi entrasse anche nell’ambito del costume.
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Nel corso della storia vari personaggi hanno indossato abiti del sesso opposto (una su tutte Giovanna D’Arco), ma è solo a partire dal ‘900 che questa opzione diventa una scelta di stile, e non di vita. Già all’inizio del secolo sono documentati alcuni esempi di cross-dressing. Foto ingiallite mostrano azzimate signore con indosso frac, completi di tuba e bastone: uno scandalo, naturalmente, per quei tempi.
Bisognerà aspettare il 1930 perché Marlene Dietrich, forte della sua immagine di femme fatale, possa comparire vestita da uomo nel film Marocco, risultando estremamente seducente, nonostante i rigidi parametri dell’epoca. L’esempio della diva che ama indossare abiti maschili, anche nel quotidiano, è seguito qualche anno dopo da un’altra star: Katharine Hepburn, col suo stile maschile addolcito da dettagli vezzosi sarà la portabandiera dell’androginia negli anni ’40 e ’50, un’epoca in cui il modello di donna imperante è decisamente orientato verso la bomba sexy.
ANNI ’90
Peter Lindbergh, uno dei fotografi di moda più contesi al mondo, immortalò le top degli anni ’90, le icone della moda, tutte assieme; lo styling è sixties, mascolino, in omaggio ai Beatles. Il contrasto creatosi tra la mascolinità del look e la loro bellezza luminosa, ha reso lo scatto famosissimo, e non solo! Ha dato il via a moltissime collaborazioni di Lindbergh con le top del decennio, sempre tutte ritratte con uno styling androgino.
Ritorna sulle passerelle la bellezza Dandy.
Giocare con se stesse e la propria femminilità, decodificare e stravolgere certi codici in un mix di ricercatezza e naturalezza. Eleganza perfetta e disordinata, ostentata raffinatezza raccontata sulle passerelle internazionali attraverso dettagli curati, colori accesi, grafismi e fantasie che, con la loro apparente casualità, contraddistinguono lo stile dandy e lo rendono protagonista della stagione. Le linee androgine e il fascino arrogante sono l’essenza del dandy moderno, che ammalia uomini e donne senza distinzioni, creando uno stile genderless sofisticato ma dall’essenza leggera.
Collezioni fall winter 2017-2018
- Prada
- 3.1 Phillip Lim
- Alexander McQueen
Oltre ai classici toni austeri si illumina di fantasie e colori. Cosmopolita, esotico, influenzato da culture lontane, lo vediamo riproposto da vari stilisti. Un esperimento assolutamente ben riuscito che ha conquistato le passerelle. Il fascino arrogante si trasforma, mischiando il rigore alla leggerezza delle fantasie e alle diversità cromatiche. Lo stile perfetto per sottolineare il proprio fascino con nonchalance e naturalezza, da sdrammatizzare con particolari eleganti.
Editoriale “Bologna Affair”
Il servizio fotografico “Bologna Affair” realizzato in collaborazione con il fotografo Kurt Salhofer racconta la storia di una donna femminile anche in un completo dal taglio maschile, che vaga tra i paesaggi urbani, in mezzo ad edifici industriali e a stazioni dei treni, della città di Bologna.